Alle minnuzze di Sant’Agata che trovate QUI volevo aggiungere anche questi dolcetti tipici della festa per l’omonima Santuzza Agata,verrà festeggiata a Catania il 5 Febbraio e in città la “A” di Agata già troneggia dai balconi barocchi del centro storico e in tutto il resto della città.Una festa che ho scoperto essere stata dichiarata dall’UNESCO Bene Etno Atropologico della città di Catania costituisce una delle più importanti feste cattoliche nel mondo per affluenza…Fede e Folklore.
Vi lascio un piccolo cenno sul “perchè” queste olivette :
Questa forma così particolare vuole ricordare un miracolo che che avvenne durante la vita di “Aituzza”(Agata)
quando la vergine fu condotta in carcere,rea di essersi negata al proconsole Quinziano,si inginocchiò per allacciarsi un calzale e nel luogo in cui aveva sfiorato terra nacque proprio un bellissimo albero d’ulivo che diventò enorme in pochi giorni e carico di frutti,da lì per ricordo e devozione si riproduce il dolcetto a forma di oliva.
- 500 g di farina di mandorle
- 500 g di zucchero
- 125 g di acqua
- i semi di un baccello di vaniglia
- colorante alimentare verde
- 2 cucchiai di rum (va bene anche maraschino o liquore strega)
- zucchero semolato per il decoro finale
- Per iniziare mettete in un pentolino lo zucchero e l’acqua,portate a ebollizione e togliete dal fuoco quando inizia ad avere una consistenza più corposa rispetto allo stato liquido, deve leggermente filare.
- A questo punto potete subito unire la farina di mandorle amalgamando bene senza creare grumi,quindi unite anche i semini della bacca di vaniglia.
- Lavorate per un pò l’impasto deve avere una consistenza omogenea e abbastanza appiccicosa,(per esperienza vi dico,anche se la ricetta di un libro si presume sia perfetta) che se non riuscite a raggiungere il risultato che vedete in foto potete aggiungere poca acqua circa 50 ml che vi aiuterà a compattare l’impasto senza comprometterne la riuscita.
- A questo punto unite il colorante alimentare verde e amalgamate ancora,in fine il rum.
- Non vi resta che staccare dall’impasto piccoli pezzi e arrotolarli sul palmo delle mani cercando di dare la forma più simile possibile ad un oliva,rotolatele nello zucchero e praticate un forellino da un solo lato con uno stuzzicadenti,tipico dell’oliva appena staccata dal picciolo.
- Solitamente si gustano ben “indurite” quindi per consiglio mettetele un’oretta in frigo prima di servirle.
16 Comments
damiana
30 Gennaio 2016 at 13:03Ma che ridere,sei bravissima!E poi queste olivette,meritano mille foto per quanto son belle e cio’ che rappresentano.Grazie a te amica mia,che sei oltre che brava infinitamente garbata e simpatica!Adoro le ricette della tradizione e grazie a te,scopro le tue della tua meravigliosa terra
SABRINA RABBIA
30 Gennaio 2016 at 15:41CHE BELLA TRADIZIONE, NON LA CONOSCEVO!!!QUESTE OLIVETTE SONO MERAVIGLIOSE, FANNO VENIRE L’ACQUOLINA IN BOCCA, GRAZIE PER LA RICETTA!!!!BACI SABRY
Germana Busca
30 Gennaio 2016 at 15:56Manche belle !!! Sai che non le
Conoscevo? Sono simpaticissime e chissà che buone!
ipasticciditerry
30 Gennaio 2016 at 16:37Macché ridere, hai fatto un ottimo passo\passo e sono stupende … Non le conoscevo ma sono certa mi piacerebbe un sacco!! Buona domenica bidduzza ?
raffaella
30 Gennaio 2016 at 16:40ma sai che non le avevo mai sentite nominare le olivette di sant’Agata?! e sono davvero carinissime e poi le tradizioni vanno sempre ricordate e portate avanti
un bacio
raf
Laura e Sara Pancettabistrot
30 Gennaio 2016 at 19:29Ketty sei bravissima, è proprio bello scoprire queste ricette così curiose e particolari! Le Olivette di S. Agata sono stupende, bellissime queste foto luminose ed eleganti con questi colori che spiccano!
Un abbraccio!!
Paola
30 Gennaio 2016 at 21:42Bellissime le olivette e splendide le foto, mi hai fatto venire voglia di provarle.
Simo
31 Gennaio 2016 at 16:56…ma quanto son belle tesoro, e devono essere di una golosità immensa…
Che bello anche scoprire le tradizioni culinarie di altre regioni, grazie!
Un bacione e buona domenica
paola
31 Gennaio 2016 at 20:43bellissime queste olivette non ne sapevo l’esistenza,buona festa cara
Francesca P.
31 Gennaio 2016 at 20:51Ketty, mi hai presentato delle olive che non ho mai incontrato e quanto amo le nuove conoscenze! Sono bellissime e a colpirmi è soprattutto il colore… esprime tanta positività, è come un verde di bosco incantato! E le foto hanno una luce più forte e decisa, brava, si impara proprio a piccoli passi… oliva dopo oliva! 🙂
Chiara
31 Gennaio 2016 at 23:31incantevoli foto che mettono voglia di coccolarsi con qualche olivetta, bravissima ! Buona settimana, un abbraccio !
Tatiana
1 Febbraio 2016 at 8:21Sono meravigliose, con quel verde intenso e la forma così perfetta! Sapevo dell’importanza di questa festa perché ho una cara amica che ogni anno mi manda le foto dell’evento, tuttavia la mia visita a Catania è avvenuta in piena estate e quindi non me la sono potuta godere.
Un caro saluto!
speedy70
3 Febbraio 2016 at 20:30Non conoscevo questi golosi dolcetti, deliziosi e bellissimi, complimenti!!!!!
Melania
4 Febbraio 2016 at 16:02Che emozione vederle! Amo quando questi nostri spazi si trasformano in quei luoghi dove possiamo soprattutto mostrare le nostre tradizioni. E tu ci riesci benissimo! E le foto sono bellissime, piene di luce e colore! Ti stringo forte forte Ketty e buona festa di Sant’Agata.
Ros
31 Gennaio 2017 at 12:57Ed io le conosco eccome! Me le fece assaggiare il mio ex siculo e precisamente di Catania 😀 Però confesso di non averle mai fatte e tu con queste meravigliose foto mi hai ingolosita! ricetta stampata chissà…
A presto bravissima Ketty 🙂
Ricette Sicule - Le Olivette di Sant'Agata - Asmundo di Gisira | Luxury B&B in Catania
2 Febbraio 2018 at 10:10[…] Fonte e Immagini […]