Eccoci amici con la seconda pubblicazione “dell’Angolo verde” di Zagara & Cedro che vede protagonista il Rosmarino.
Il Rosmarino è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originario dell’Europa,Asia e Africa, è ora spontaneo nell’area mediterranea nelle zone litoranee,gariche,macchia mediterranea,dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella pianura padana e nei luoghi collinari. È noto in Italia anche col nome volgare di ramerino o ramerrino; il nome del genere deriva dalle parole latine ros (rugiada) e maris (del mare). E’ una pianta arbustiva, perenne con portamento cespuglioso che può raggiungere un’altezza di tre metri. Il fusto all’inizio è prostrato, poi eretto e molto ramificato con radici molto profonde e tenacemente ancorate al terreno. Le foglie sono piccole, prive di picciolo, un po’ coriacee, di un bel colore verde scuro sulla pagina superiore e verde-argentate-bianche in quella inferiore, strette, lineari e molto fitte sui rami e ricche di ghiandole oleifere. I fiori sono riuniti in grappoli che crescono all’ascella delle foglie, di colore azzurro-violetti e presenti quasi tutto l’anno. I frutti sono degli acheni che diventano scuri a maturità.
PROPRIETA’:
Il rosmarino è considerata la pianta balsamica per eccellenza conosciuta ed utilizzata fin dai tempi più antichi per le sue proprietà medicinali. E’ una pianta ricchissima di oli essenziali quali il pinene, conforene, limonene, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e contiene anche l’acido rosmarinico che ha proprietà antiossidanti. Le sue proprietà sono: stimolante, tonico, stomachico, antispasmodico, eupeptico, antiossidante, antinfiammatorio e antisettico.
L’olio essenziale di rosmarino è un potente antibatterico e fungicida. Viene usato come tonico digestivo del fegato. Ha proprietà astringenti dovute al tannino per cui è utile per i problemi di diarrea e riducono il flusso mestruale se troppo abbondante. E’ efficace nei casi di meteorismo e dei disturbi intestinali in genere, nel caso di spasmi ventrali, vertigini, inappetenza, e per l’esaurimento psicofisico. Inoltre rinfranca la memoria debole ed è ottimo nei casi di depressione. E’ uno stimolante naturale per aumentare il flusso sanguigno e ristabilizzante della resistenza dei capillari fragili. L’infuso di rosmarino e salvia è ottimo per il mal di gola.
L’olio essenziale è molto usato anche in profumeria entrando nella composizione di numerose lozioni, profumi, linimenti, saponi e collutori. Se si vuole godere a pieno delle sue caratteristiche sarebbe preferibile utilizzare il rosmarino spontaneo perchè anche se quello coltivato mantiene le sue caratteristiche queste sono maggiori nelle piante allo stato spontaneo. In aromaterapia è usato per migliorare la memoria, per la depressione e per alleviare l’emicrania.
Importante sapere che, Il rosmarino (specie l’olio essenziale ricco di canfora) è controindicato in persone che soffrono di epilissia causa infatti, specialmente in casi di iperdosaggio, irritazioni,convulsioni, vomito e principi di paralisi respiratorie.
Preparazione secondo i costumi popolari.
Infuso: tonificante e corroborante per le dispepsie gastriche e anticolitico 20gr per litro d’acqua calda, filtrare e bere molto caldo.
Posologia: 2-3 volte al giorno, fino a scomparsa dei sintomi.
Tintura Madre: antispasmodica e digestiva. Si ottiene macerando per 4-5 giorni 20gr di foglie in 100gr di alcool a 60°. Quindi occorre filtrare senza aggiungere altro.
Posologia: dalle 15 alle 30 gocce dopo i pasti fino a scomparsa dei sintomi.
USO IN CUCINA:
Questa pianta aromatica è un’erba insostituibile in cucina, soprattutto nella cucina mediterranea per carni, pesci e salse ed è la spezia più usata nella cucina mediterranea.
LO SAPEVATE CHE….
Secondo la tradizione ermetica è la pianta rappresentativa del terzo decano dei gemelli e presiede alle mani e ai loro mali. Per questo motivo durante i riti di purificazione ci si lavava con il rosmarino pena la non guarigione. L’uso della pianta di rosmarino fin dall’antichità è stato da sempre legato alle sue positive proprietà terapeutiche. Sono numerosissime le leggente e le “ricette” proposte a base di questa pianta nel corso dei secoli. Ne proponiamo alcune tra le più famose.
Una preparazione divenuta molto famosa è “l’Acqua della Regina d’Ungheria” che diceva: “Io donna Isabella, regina d’Ungheria, di anni 72, inferma nelle membra e affetta di gotta, ho adoperato per un anno intero la presente ricetta donatami da un eremita mai da me conosciuto, la quale produsse su di me un così salutare effetto che sono guarita ed ho riacquistato le forze, sino al punto da sembrare bella a qualcuno. Il re di Polonia mi voleva sposare ma io rifiutai per amore di Gesù Cristo. Ho creduto che la ricetta mi fosse stata donata da un angelo. Prendete l’acqua distillata, quattro volte trenta once (1 oncia = 28,35 gr n.d.r.), 20 once di fiori di rosmarino, ponete tutto in un vaso ben chiuso, per lo spazio di 50 ore: poi distillate con un alambicco a bagnomaria. Prendete una volta alla settimana una dramma (1 dramma = 3,545 grammi n.d.r.) di questa pozione con qualche altro liquore o bevanda o anche con carne. Lavate con esso il viso ogni mattina e stropicciate con essa le membra malate. Questo rimedio rinnova le forze, solleva lo spirito, pulisce le midolla, dà nuova lena, restituisce la vista e la conserva per lungo tempo; è eccellente per lo stomaco ed il petto” (cfr . Giuseppe De Vitofranceschi, Le virtù medicinali del rosmarino, Milano 1983).
Ancora famoso è “l’Aceto dei quattro ladri” da un’antica leggenda francese che narra la storia dei quattro ladri che nel 1630, quando la peste colpì tutta l’Europa, saccheggiavano le case degli appestati senza mai contrarre la malattia. Quando furono finalmente presi e condannati a morte svelarono la ricetta dietro la promessa d’avere salva la vita (non appena l’ebbero rivelata, vennero uccisi): si cospargevano il corpo con un aceto da loro inventato formato dagli oli essenziali di salvia, rosmarino, timo, menta, ginepro, cannella e lavanda (le piante potevano variare a seconda della zona di origine della storia), tutte piante note per le loro proprietà antisettiche e antibatteriche. Nacque così “l’aceto dei quattro ladri” che veniva molto usato coma antibiotico naturale in caso di infezioni ed epidemie. Nota a molti è “l’acqua di San Giovanni” che consiste in una serie di rituali da compiere in concomitanza della festa di San Giovanni, il 24 giugno che corrisponde al solstizio d’estate. Vuole la tradizione che si debbano raccogliere una serie di erbe (ginestra, iperico, artemisia, verbena, timo, rosmarino, salvia, basilico, maggiorana, lavanda, rosa, ecc. La composizione delle erbe varia da regione a regione) il giorno prima del 24 e che siano lasciate in acqua, fuori di casa durante la notte del 24. La mattina dopo ci si deve lavare con quest’acqua e poi buttarla via in quanto si dice che porti benefici alla pelle e come protezione per le malattie.
E tante altre ancora …. che stanno a testimoniare gli straordinari poteri e virtù di questa incredibile pianta che ci fornisce madre natura, senza farci spendere neanche un euro.
Per le sue proprietà si sono attribuite virtù magiche tanto che nel Medioevo si aveva l’abitudine di realizzare oggetti di ogni tipo con il legno del rosmarino da usare come talismano tra i quali i pettini che avrebbero impedito la calvizie. Pare che la pianta di rosmarino allontani gli insetti dalle piante vicine. Sacchetti contenenti rosmarino sono spesso messi negli armadi per tenere lontane le tarme.
La simbologia del rosmarino è molto varia ma sempre positiva:
Da sempre è considerata una pianta di buon auspicio, sincerità, fedeltà e felicità e si usava anticamente infatti dare al pastore officiante un matrimonio un mazzo di rosmarino.
Rappresenta la buona salute ed ha ispirato una serie di leggende e credenze. Nell’ottocento si credeva che i fiori posti a contatto della pelle donassero la felicità così come le foglie messe sotto il letto facevano si che non si avessero incubi o che coltivare la pianta sul davanzale allontanasse le malattie.
Ha inoltre rappresentato la rinascita e l’immortalità.Per gli antichi egizi rappresentava l’immortalità tanto è vero che se ne metteva una manciata in mano al defunto per facilitarne il viaggio nell’oltretomba.
In fine da secoli si tramanda la credenza dove si ritiene che il rosmarino favorisce qualunque impresa.
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